Inserimento di un ascensore in un vecchio edificio ad archi in mattoni

iFede

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Dovrei eseguire un progetto esecutivo per l’inserimento di un ascensore, in un vecchio edificio in mattoni e ad archi, le cui dimensioni sono queste:

160 x 160 x 1300

Il peso della piattaforma elevatrice è di 5000 daN.

Le spinte in fondazione sono eccentriche perché le vie di corsa verticali sono solo 2 ed esclusivamente su di un lato. Il carico massimo del dispositivo è di 350 daN.

Per inserire l’ascensore bisogna tagliare parte delle scale dell’edificio perché lo spazio presente nel vano scala è un po’ più piccolo di 160 x 160.

Fortunatamente al di sotto del piano di calpestio non sono presenti altri vani che possono risentire delle interazioni di questa struttura come cantine o garage e gli armadi elettrici e con l’olio idraulico sono piccolini ed installabili nelle vicinanze.

Il calcolo della fondazione non è un problema, quello che mi preoccupa è il resto e approfondisco nel seguito.

In teoria dovrei verificare che tutta la struttura interessata da questa nuova piattaforma di elevazione sia verificata a sisma e questo è un problema perché se devo fare un rilievo di tutto quanto e modellare il condominio nel programma il lavoro diventa molto lungo e complesso. Se poi al termine del calcolo non riesco a verificare nulla e devo prevedere un adeguamento sismico c’è il rischio che il committente non sia più interessato a nulla ed io non venga pagato.

C’è modo di svincolarsi da questa verifica sismica affermando che il telaio dell’ascensore costituisce un irrigidimento strutturare? Quale articolo della norma posso prendere in considerazione?

Qualcuno di voi ha già eseguito un intervento di questa natura e può darmi qualche dritta?

Grazie
 
da come capisco si tratta solo di fare dei fori nei solai? Oppure l'ascensore è inserito nel "trombino" delle scale ?
Per me è comunque un "intervento locale", immagino che la struttura dell'ascensore vada comunque ancorata a quella dell'edificio ma la sua massa (5 tonnellate) è certamente trascurabile rispetto a quella dell'edificio (5 tonnellate equivalgono a 5 mq circa di un solaio) e quindi non provoca cambiamento del comportamento strutturale dell'edificio.
Va quindi calcolata la sola struttura dell'ascensore e i suoi collegamenti all'edificio
 
Per come l'hai descritta, potrebbero sembrare 1 o più fori in solai (n piani), per cui potrebbe essere possibile valutare l'intervento come locale. La nuova struttura portante dell'ascensore però dovrebbe essere a se stante, quindi il telaio dell'ascensore autonomo (e caso mai con giunto strutturale per evitare martellamento sul resto della struttura).
Magari carica uno schema, può essere più chiaro
 
da come capisco si tratta solo di fare dei fori nei solai? Oppure l'ascensore è inserito nel "trombino" delle scale ?
Per me è comunque un "intervento locale", immagino che la struttura dell'ascensore vada comunque ancorata a quella dell'edificio ma la sua massa (5 tonnellate) è certamente trascurabile rispetto a quella dell'edificio (5 tonnellate equivalgono a 5 mq circa di un solaio) e quindi non provoca cambiamento del comportamento strutturale dell'edificio.
Va quindi calcolata la sola struttura dell'ascensore e i suoi collegamenti all'edificio
L’ascensore viene ancorato in sommità al tetto ed inserito nello spazio vuoto attorno al quale crescono le scale. Questo spazio vuoto è un po’ più piccolo dell’ingombro dell’ascensore per cui le scale dovranno essere tagliate. Il gradino finale sarà un po’ più stretto. Per evitare fenomeni di martellamento sarà eliminato ogni gioco tra l’ascensore e la scala. La struttura dell’ascensore non penso sia da calcolare, l’azienda che costruisce questo dispositivo fornisce l’ascensore in un involucro che credo sia standard in funzione del modello e dell’altezza. Io possiedo già le spinte in fondazione.
 
Per come l'hai descritta, potrebbero sembrare 1 o più fori in solai (n piani), per cui potrebbe essere possibile valutare l'intervento come locale. La nuova struttura portante dell'ascensore però dovrebbe essere a se stante, quindi il telaio dell'ascensore autonomo (e caso mai con giunto strutturale per evitare martellamento sul resto della struttura).
Magari carica uno schema, può essere più chiaro
L’ascensore è più o meno simile a questo:

https://www.elfer.it/ascensori/oleodinamici

La dimensione del pistone, dell’ascensore, e del telaio che avvolge la parte in movimento è scelta/calcolata dall’azienda costruttrice. Io ho capito così, mi sbaglio?
 
L’ascensore viene ancorato in sommità al tetto ed inserito nello spazio vuoto attorno al quale crescono le scale. Questo spazio vuoto è un po’ più piccolo dell’ingombro dell’ascensore per cui le scale dovranno essere tagliate. Il gradino finale sarà un po’ più stretto. Per evitare fenomeni di martellamento sarà eliminato ogni gioco tra l’ascensore e la scala. La struttura dell’ascensore non penso sia da calcolare, l’azienda che costruisce questo dispositivo fornisce l’ascensore in un involucro che credo sia standard in funzione del modello e dell’altezza. Io possiedo già le spinte in fondazione.
lo schema è quindi una cosa del genere; l'ascensore in rosso che ha complessivamente un peso di 5 ton e il restante edificio che ne ha invece uno molto più grande (se ogni piano fosse di soli 100 mq, il peso dei suoi muri e del solaio sovrastante è di almeno 150 tonnellate, 30 volte quello dell'ascensore);
è più preoccupante il taglio che si deve fare alla scala (ma se è a voltine di muratura a sbalzo migliora anche la situazione)
 

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P.S. per battuta:
il rapporto tra pesi/masse mi fa ricordare una discussione in un gruppo fb:
un utente chiedeva dell'effetto della caduta in testa ad una persona di una mela di 3 kg; tutti a discutere di impulso ecc. mentre uno che aveva osservato quel numero rispose più o meno così: "con una mela del genere ciao-ciao alle leggi della dinamica, nella migliore delle ipotesi Newton sarebbe rimasto tramortito e al risveglio sai quante maledizioni" :ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:
 
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La penso come voi, grazie mille. Divertente il post sulla mela.

Per quanto riguarda la fondazione come mi consigliate di procedere?

Senza un software specifico e con il vecchio e buon Excel è possibile eseguire un calcolo corretto, che rispetti la norma, anche sovrastimando di molto l’armatura ed il calcestruzzo necessario alla piastra di fondazione?

Non ho ancora la relazione geologica tra le mani ma a mio avviso in questa zona dovrebbero esserci materiali di riporto nel primo strato e ghiaia e/o sabbia nel secondo.

Ecco cosa ho trovato da una semplice ricerca su Google:
 
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Califfo è un bellissimo programma;

per il calcolo della fondazione,
- per le verifiche geotecniche, è una piastra rettangolare (rigida perché di piccola estensione) soggetta alle azioni N, Mx, My, Tx, Ty;
lo si può considerare (o meglio il terreno sottostante) come una sezione rettangolare non reagente a trazione, e quindi le reazioni del terreno (per N, Mx e My) hanno un andamento trapezoidale (se N non esce dal terzo medio) oppure triangolare; si confronta poi la tensione massima con il carico limite;
per Tx e Ty occorre controllare che la tensione tangenziale al contatto non supera tau=c+sigma*tg(fi);
per il calcolo dei cedimenti, per l'effetto del momento subisce anche una rotazione, e, se dovesse servirti posso scansionare e postare una pagina del libro di Viggiani in cui ci sono i coefficienti di influenza per il cedimento e la rotazione di una piastra rettangolare rigida su semispazio elastico; oppure, anche se è un metodo non consigliato (perché correttamente si fa il contrario, cioè si calcolano i cedimenti con uno dei metodi a disposizione e da questi si ricava poi il k di Winkler), si assume una certa costante di Winkler e si calcolano i cedimenti della piastra come piastra rigida su suolo elastico;
- per le verifiche strutturali, siccome è poco estesa la si può considerare sempre rigida e quindi la verifica dimensionante è quella a punzonamento in corrispondenza di un appoggio di uno dei pilastri dell'incastellatura; in alternativa è una piastra appoggiata in più punti (i pilastri dell'incastellatura) e soggetta al carico della reazione del terreno
 
anche per riprovare un nuovo scanner che non capisco perché fornisce immagini con uno sfondo grigiastro, questa è la pagina di Appunti di Tecnica delle fondazioni del prof. Viggiani che dicevo.

Aggiungo che il metodo di considerare l'impronta della fondazione come un'unica sezione è utilizzabile sempre negli usuali edifici in muratura oppure in quelli cosiddetti "a pianta ristretta" come torri ecc., anzi il criterio è utilizzabile anche per l'elevazione che è vista come una sezione sottile pluriconnessa (il cosiddetto"metodo N" del prof. Pagano). In caso di interassi particolarmente grandi si può sempre tener conto della concentrazione di tensioni con un coefficiente, tipo 1,05 o al massimo 1,2, come si fa anche per le travi di fondazione nel caso di scarichi puntuali
 

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grazie per tutte le info
 
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