Intervento su struttura esistente

s.c.

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Buongiorno, per una pratica sismabonus dovrei realizzare un cappotto (intonaco) armato che interesserà la totalità della superficie perimetrale di un edificio in cemento armato a tre piani. Ho già analizzato lo stato dell'esistente e la vulnerabilità sismica. Il problema è che non so se considerare l'intervento locale o globale e, in che modo modellarlo all'interno del software (edilus) per avere l'incremento del fattore zeta E.
L'intonaco armato è costituito da:
- bio-malta ad alte prestazioni meccaniche a base di calce idraulica naturale NHL 3,5, sabbie classificate e fibre sintetiche.
- rete d’armatura bidirezionale bilanciata in fibra di vetro alcali-resistente
- connettori preformati a forma di L costituiti da fibre di vetro e resina epossidica
- fissaggio chimico a base di resina vinilestere senza stirene per carichi strutturali.

Grazie a chiunque possa darmi qualche indicazione
 
Devi dimostrare il miglioramento di 2 classi del rischio sismico.
Nel tuo caso devi intervenire sulla qualità della muratura attraverso i parametri della tabella C8.5.I e dei fattori correttivi, tabella C8.5.II delle NTC 2018.
A mio parere, puoi anche intervenire sul fattore di confidenza per le costruzioni esistenti in quanto, intervenendo su tutte le murature del fabbricato, riduci l'incertezza del materiale.
Quanto alla classificazione dell'intervento, questo è da considerarsi globale perchè, avendo cambiato l'inerzia delle pareti, cambia la risposta sismica del fabbricato.
Ciao.
 
Grazie per la risposta. Ta tabella fa riferimento alle murature, mentre la struttura è in cemento armato. Il mio problema è come dimostrare il miglioramento visto che il software non prevede la modellazione di questo tipo di intervento
 
Ciao s.c.
Avevo erroneamente pensato che il fabbricato fosse in muratura e che intendevi rinforzarle.
Se la struttura è in c.a., è un bel problema. In pratica, mi sembra di capire, che si vuole aumentare la duttilità e resistenza tramite cerchiatura di intonaco armato dei pilastri (Confinamento del calcestruzzo).
Non ho esperienza in tal senso pertanto non ti posso aiutare.
Però è opportuno fare alcune considerazioni:
- se vuoi cerchiare i pilastri, allora questi devono essere liberi dalla muratura, nel qual caso si possono rinforzare in maniera tradizionale aumentando la sezione.
- se la struttura lo consente, si potrebbero trasformare pochi pilastri in setti come controventi antisismici e considerare i restanti pilastri elementi secondari.
Ovviamente si interviene solo su pochi pilastri senza intervenire sugli elementi secondari.
Questo è uno dei metodi utilizzati per intervenire sulle scuole.
Dal punto di vista del calcolo penso che con Edilus si possa distinguere tra elementi sismoresistenti ed elementi secondari.
Cerchiare i pilastri aumenta un pò la resistenza, ma non so come cavarsela col taglio perchè il problema delle strutture esistenti in c.a. è soprattutto la mancanza di staffe.
Attendiamo, magari altri pareri.
Ciao
 
Ciao se l'intervento è di cerchiatura sui pilastri come dice betoniera, vale tutto quello che dice lui.

Se invece l'intervento è quello di 'intonaco armato" sulle tamponature perimetrali sostanzialmente si vanno a creare dei diaframmi scatolari per l'edificio. Io per i cappotti sismici opero in 3modi

1) considero solo i setti di rinforzo e modello tutto il resto come una massa concentrata nel baricentro. Questo vale se e solo se si garantisce il diaframma di piano. Si ottengono dei mensoloni sostanzialmente e con questo puoi fare predimensionamenti di massima in fase preliminare.

2) tramite le varie teorie di discretizzazione trusswork/framework (cose che si usavano negli anni70 quando i plate erano computazionalmebte un lusso) determini l'area di una biella equivalente del tuo pannello di rinforzo sismico e vai a modellare il telaio esistente con aggiunte queste bielle a croce di s.andrea come fossero controventi metallici ma sono bielle equivalenti. Così modelli la rigidezza del sistema e vedi quanto riesci a sgravare i pilastri esistenti e quanto incrementi eventualmente i carichi nei nodi (consiglio di considerare le eccentricità minime che dava il dm96 per le bielle compresse in muratura delle tamponature dei telai)

3 ulteriore step di modellazione è creare una pelle a plate/Shell fuori dal telaio esistente, in questo modo è possibile determinare correttamente il carico sulle strutture esistenti e sui plate del rinforzo, e verificare che la sezione fibrorinforzata sia idonea (sostanzialmente è una sezione in ca con delle barre in fibra e dei valori di deformazione diversi dall'acciaio ovviamente). Collegando con dei link a livello di piano è possibile determinare anche il taglio di piano e disporre i connettori di piano.


Il carico gravitazionale lo prende già da anni il telaio, quindi il nuovo intervento va svincolato per carichi verticali e i link trasmetteranno solo carico orizzontale (a meno che non faccia analisi non lineari con storie di carico allora prima applichi i carichi gravitazionali, e poi vari il moltiplicatore della rigidezza del materiale del rinforzo..trucchetto per simulare le fasi temporali nei modelli non lineari)
 
ma è fattibile un cappotto "armato" sulla muratura perimetrale di un edificio in Cemento armato?
Cioè vado a rendere "sismo resistente" la muratura perimetrale che al momento non lo e'?
 
ma è fattibile un cappotto "armato" sulla muratura perimetrale di un edificio in Cemento armato?
Cioè vado a rendere "sismo resistente" la muratura perimetrale che al momento non lo e'?
Alla fine il discorso cappotto viene "gratis" perché è il cassero esterno che diventa un cassero a parere. Quello che è resistente è la lama in ca che si forma all'interno. Sono "pareti estese debolmente armate. Come possono essere gli edifici in isotex,legnobloc o altri blocchi cassero.

La collaborazione tra il telaio è le pareti estese debolmente armate avviene a livello di impalcato con le spinottature. Dovrebbero esserci anche delle linee guida per i blocchi cassero/pareti debolmente armate.

Poi che sia un intervento che possa piacere o meno quello è tutto un altro paio di maniche. Farlo so può fare. Come si può fare un fibrorinforzo, un ringrosso delle sezioni, controventi in acciaio esterni, controventi dissipativi, isolatori....ecc ecc
 
Grazie mille, il mio dubbio era appunto se trattarlo come sistema sismoresistente o soltanto come sistema antiribaltamento delle tamponature
 
Grazie mille, il mio dubbio era appunto se trattarlo come sistema sismoresistente o soltanto come sistema antiribaltamento delle tamponature
Dipende. Se è un sistema sismoresistente ovviamente va verificata la lama a pressoflessione taglio fessurazione instabilità ecc ecc. Ovviamente un antiribaltamento è una cosa diversa
 
a parte la fattibilità della cosa da un punto di vista pratico affinchè il sistema possa veramente servire a qualcosa (e qui ho dei grossi dubbi a meno che non si pensi di fare assorbire tutti i carichi alle lame in c.a. ma in questo caso probabilmente dovremmo parlare di pareti non di lame con spessori incompatibili con quelli dell'intonaco)....cmq a parte questo discorso.. secondo me stai ottenendo una struttura completamente diversa dall'originale (prima era a telaio ora la trasformi un una a pareti o almeno una mista)...quindi vai automaticamente in adeguamento e indipendentemente dal salto di due classi devi garantire gli stessi livelli di sicurezza di una costruzione nuova
 
Grazie a tutti per i consigli. In caso di intervento locale di antiribaltamento come dovrei procedere con le analisi? Valuto la vulnerabilità sismica dello stato di fatto, ma facendo dei calcoli con foglio Excel, come valuto lo stato di progetto e il nuovo valore di is-v?
 
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