Prima del fem...

Mattymecc

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Buonasera a tutti, apro questa discussione più che altro per togliermi una curiosità, non per risolvere un problema nello specifico.
Per curiosità/passione sto guardando su youtube una serie di lezioni di ponti registrate da un professore dell'università di Roma, nella quale oltre a spiegare la teoria sviluppa un modello FEM di un ponte a travata in acciaio già esistente.
Con un modello FEM oggi possiamo conoscere frequenze naturali, sollecitazioni interne e moltiplicatori di buckling per svariate combinazioni di carico con qualche click...
Fino a 30/40 anni fa, forse anche meno, come si faceva?
Penso ad esempio alla ripartizione trasversale dei carichi, al calcolo dei traversi, le rigidezze, che si possono fare "a mano" con calcoli complessi, e solo nei casi più semplici.
Non ho nemmeno idea di come si potesse gestire il sisma, o strutture non convenzionali o dalla forma strana...
Si cercava di fare qualche semplificazione spinta? Si facevano prove su modelli in scala?
Grazie in anticipo.
 
Beh allora, io essendo giovane conosco poco come si faceva prima, ma ecco: penso che di analisi modali non ne venivano fatte a mano poi così tante, specie tridimensionali, però attendo smentita... Sicuramente, venivano fatti dei modelli in scala dove, con particolari accorgimenti, tramite più modelli della stessa struttura era possibile analizzare un singolo aspetto alla volta (ad esempio all'ISMES), e sono stati usati per il ponte sul Basento di Musmeci.

Il sisma poi poteva essere preso in considerazione tramite statiche lineari sui vari telai bidimensionali, risolvibili tramite Cross e Kani, e le frequenze potevano essere stimate o tramite formule o tramite modellazioni semplificate. Certo c'è da dire che spesso era più che altro applicato un criterio forfettario dei carichi verticali (e.g. 10%) e così stimare il carico verticale.

Un metodo per studiare le freeform poi erano le bolle di sapone, vedi Otto Frei a Monaco.

Poi sempre e comunque era necessario saper cogliere il comportamento delle strutture, per poi poterle analizzare e semplificare.
 
Ciao a tutti
Io, quelle epoche, le ho vissute.
Quando mi sono diplomato geometra, per il calcolo, usavo il regolo (le calcolatrici erano state inventate da poco senza l'uso delle parentesi).
Quando mi sono laureato erano già diffuse le calcolatrici, ma non i computer da tavolo.
I computer erano delle macchine ingombranti che occupavano una intera stanza con aria condizionata ed erano pensati per la contabilità.
Qualche computer da tavolo cominciava ad apparire (a costi proibitivi).
Come si calcolava allora?
I fabbricati si calcolavano a pezzi:
- per i pilastri si calcolava l'area di influenza e si analizzavano i carichi statici dall'alto fino in basso.
- per gli impalcati si calcolava la singola travata centrale, e per quelle laterali si proporzionava in base al carico.
La mia generazione di ingegneri risolveva le travi più importanti a mano col metodo di Cross.
Quella prima, invece, calcolava le travi con momenti fittizi (momento in campata mf=+p*l^2/10 e momento all'appoggio mf=-p*l^2/12), un pò come si fa ancora adesso per i solai.
Per il sisma si applicava il metodo statico. In pratica si considerava una accelerazione proporzionale alla zona sismica di appartenenza (1,2,3,4), da qui si ricavavano le forze statiche orizzontali da applicare all'impalcato.
Un telaio 3d era impossibile da calcolare. Al massimo si riusciva a calcolare un telaio piano col metodo di Cross, ma erano calcoli troppo complessi da fare a mano, pertanto ci si accontentava di porzioni di telaio piani.
Per le piastre e le lastre complesse non avevamo strumenti. Usavamo le tabelle del Bares che, però esaminano solo piastre rettangolari con carico distribuito.
Vero è che gli strumenti che avevamo erano molto limitati, ma bisogna anche riconoscere che i calcoli erano molto più semplici e comprensibili e si sapeva esattamente quello che si faceva.
Quei momenti fittizi utilizzati per il calcolo delle travi, funzionavano e funzionano tutt'ora nella stragrande maggioranza dei casi.
Oggi, mi pare, che stiamo cadendo nella situazione opposta. Calcoli sofisticati e complicatissimi che sa riconoscere solo chi li ha fatti e, a volte, nemmeno lui.
Ciao.
 
Ciao a tutti
Io, quelle epoche, le ho vissute.
Quando mi sono diplomato geometra, per il calcolo, usavo il regolo (le calcolatrici erano state inventate da poco senza l'uso delle parentesi).
Quando mi sono laureato erano già diffuse le calcolatrici, ma non i computer da tavolo.
I computer erano delle macchine ingombranti che occupavano una intera stanza con aria condizionata ed erano pensati per la contabilità.
Qualche computer da tavolo cominciava ad apparire (a costi proibitivi).
Come si calcolava allora?
I fabbricati si calcolavano a pezzi:
- per i pilastri si calcolava l'area di influenza e si analizzavano i carichi statici dall'alto fino in basso.
- per gli impalcati si calcolava la singola travata centrale, e per quelle laterali si proporzionava in base al carico.
La mia generazione di ingegneri risolveva le travi più importanti a mano col metodo di Cross.
Quella prima, invece, calcolava le travi con momenti fittizi (momento in campata mf=+p*l^2/10 e momento all'appoggio mf=-p*l^2/12), un pò come si fa ancora adesso per i solai.
Per il sisma si applicava il metodo statico. In pratica si considerava una accelerazione proporzionale alla zona sismica di appartenenza (1,2,3,4), da qui si ricavavano le forze statiche orizzontali da applicare all'impalcato.
Un telaio 3d era impossibile da calcolare. Al massimo si riusciva a calcolare un telaio piano col metodo di Cross, ma erano calcoli troppo complessi da fare a mano, pertanto ci si accontentava di porzioni di telaio piani.
Per le piastre e le lastre complesse non avevamo strumenti. Usavamo le tabelle del Bares che, però esaminano solo piastre rettangolari con carico distribuito.
Vero è che gli strumenti che avevamo erano molto limitati, ma bisogna anche riconoscere che i calcoli erano molto più semplici e comprensibili e si sapeva esattamente quello che si faceva.
Quei momenti fittizi utilizzati per il calcolo delle travi, funzionavano e funzionano tutt'ora nella stragrande maggioranza dei casi.
Oggi, mi pare, che stiamo cadendo nella situazione opposta. Calcoli sofisticati e complicatissimi che sa riconoscere solo chi li ha fatti e, a volte, nemmeno lui.
Ciao.

Penso sia fondamentale conoscere e saper applicare i metodi "vecchi", utilissimi specie in predesign, per avere un controllo sulla direzione da dare al resto... A parte Cross, insomma il resto è alla portata di tutti oggi, specie con gli strumenti informatici che automatizzano molte di queste cose, e sono fondamentali secondo me per fare delle verifiche degli ordini di grandezza :)
 
Ho iniziato a lavorare il 2 febbraio 1976 (azienda metalmeccanica che costruiva macchine di grandi dimensioni con struttura portante del tipo reticolare) : nella biblioteca tecnica aziendale c'era una serie di 4 volumi della Hoepli (in data 1951-1952) dedicata alle strutture reticolari. I volumi sono in mio possesso e, visto che il copyright scade oggi (praticamente), ne farò copia digitale e la metterò a disposizione quanto prima (se interessa, naturalmente dato che digitalizzare tutta sta roba non è proprio un giochetto)
 
Grazie a tutti degli input che mi avete dato, approfondirò sicuramente i metodi che avete citato.
Ma soprattutto a pisanel per l'interessante materiale che mette a disposizione...
 
Pisanel grazie di nuovo, hai dei libri spettacolari e utilissimi...
 
Pisanel è insuperabile per il reperimento di materiale sulle strutture industriali.
Grazie Pisanel, a nome di tutto il Forum.
Ciao
 
Ciao a tutti
Io, quelle epoche, le ho vissute.
Quando mi sono diplomato geometra, per il calcolo, usavo il regolo (le calcolatrici erano state inventate da poco senza l'uso delle parentesi).
Quando mi sono laureato erano già diffuse le calcolatrici, ma non i computer da tavolo.
I computer erano delle macchine ingombranti che occupavano una intera stanza con aria condizionata ed erano pensati per la contabilità.
Qualche computer da tavolo cominciava ad apparire (a costi proibitivi).
Come si calcolava allora?
I fabbricati si calcolavano a pezzi:
- per i pilastri si calcolava l'area di influenza e si analizzavano i carichi statici dall'alto fino in basso.
- per gli impalcati si calcolava la singola travata centrale, e per quelle laterali si proporzionava in base al carico.
La mia generazione di ingegneri risolveva le travi più importanti a mano col metodo di Cross.
Quella prima, invece, calcolava le travi con momenti fittizi (momento in campata mf=+p*l^2/10 e momento all'appoggio mf=-p*l^2/12), un pò come si fa ancora adesso per i solai.
Per il sisma si applicava il metodo statico. In pratica si considerava una accelerazione proporzionale alla zona sismica di appartenenza (1,2,3,4), da qui si ricavavano le forze statiche orizzontali da applicare all'impalcato.
Un telaio 3d era impossibile da calcolare. Al massimo si riusciva a calcolare un telaio piano col metodo di Cross, ma erano calcoli troppo complessi da fare a mano, pertanto ci si accontentava di porzioni di telaio piani.
Per le piastre e le lastre complesse non avevamo strumenti. Usavamo le tabelle del Bares che, però esaminano solo piastre rettangolari con carico distribuito.
Vero è che gli strumenti che avevamo erano molto limitati, ma bisogna anche riconoscere che i calcoli erano molto più semplici e comprensibili e si sapeva esattamente quello che si faceva.
Quei momenti fittizi utilizzati per il calcolo delle travi, funzionavano e funzionano tutt'ora nella stragrande maggioranza dei casi.
Oggi, mi pare, che stiamo cadendo nella situazione opposta. Calcoli sofisticati e complicatissimi che sa riconoscere solo chi li ha fatti e, a volte, nemmeno lui.
Ciao.
Proprio così.
E ci facevano la corte per programmare i computer.
Quanti ne ho mandati sulla forca.
Però hanno vinto loro e noi vecchi siamo diventati come le navi a vela.
Roba da intenditori.
Vivano sempre le T.A.
 
buonasera a tutti
mi sono imbattuto per caso nel forum e ho avuto da subito la fortuna di poter scaricare i quattro splendidi volumi messi a disposizione dall'ing. Pisanel che ringrazio.
appartengo anch'io alla generazione del Kgforza e delle TA
Ero laureato da poco ,estate 1981, stavo svolgendo un periodo di apprendistato presso un grosso studio di Padova , ricordo ancora i titolari, l'ing. Siviero, l'ing.Colbertaldo, l'ing. Breda , e ho ancora negli occhi e nelle orecchie il loro stupore di professionisti affermati davanti al primo computer appena arrivato nello studio, un Pet Commodore 64! il piccolo schermo quadrato a cristalli verdi ...che nostalgia....
Progetti importanti e complessi erano contenuti al massimo in due, al massimo tre dox ; chiunque avesse un minimo di conoscenze tecniche era in grado di leggere il progetto , di risalire alle ipotesi di calcolo iniziali e a decifrarne i risultati.
Oggi , complice la potenza dei nostri attuali computer e doppiamente complici i vari D.M. che si sono succeduti negli ultimi 15 anni, almeno otto progetti su dieci risultano illeggibili se non all'autore ,e talvolta anche a lui....
Come collaudatore ho visto cose impossibili, assurde , staffe a passo 6,4 cm , staffe che attraversano il nodo trave colonna in entrambe le direzioni, nodo IPE 400 con HEA 600 con una sola squadretta perchè per il programma per la verifica a taglio dei bulloni era sufficiente una sola sezione ( per inciso in questo caso il progettista era un professore universitario !!!!! )
mi fermo qui.
Scusate l'intromissione e lo sfogo di un "vecchio" ingegnere troppo innamorato del proprio lavoro per andare in pensione.
Ringrazio ancora il collega Pisanel per il regalo e auguro buon lavoro e un fantastico 2022 a tutti.
 
Sono riuscito a trovare un software che trasformasse in batch da JPG a PDF : ecco perchè ho fatto così veloce. Ho accodato il file dei 4 volumi anche in "wiki - collana Italsider". In ogni caso allego di seguito il link

Buongiorno Pisanel, visto che lavoro nel settore delle carpenterie metalliche, e come sappiamo tutti li la soluzione statica è di travi reticolari per varie problematiche tra cui abbassamenti, messa in opera, ecc, mi volevo documentare di questi quattro volumi della Hoepli, solo se clicco sul link mi dice che il file non è più disponibile. Potresti ricaricarlo ? Concludo dicendo che i libri della Hoepli li trovo molto interessanti, ho studiato la maggior parte delle cose statiche su quei volumi li. Grazie mille
 
devi andare in INGWIKI - collana Italsider e vedrai che i links adesso sono quattro perchè c'erano dei problemi. Devi eseguire il download 4 volte (1 volta per ogni volume)
 
per il Fronton Recoletos, Eduardo Torroja si trovò a risolvere equazioni differenziali di ottavo grado, e per questo dovette rivolgersi ad un matematico
 
Ho cercato velocemente qualche immagine. Presumo per la particolare forma del tetto...
 
Ho cercato velocemente qualche immagine. Presumo per la particolare forma del tetto...
con calma scansiono e posto una pagina di una relazione introduttiva di Giornate Aicap dove si racconta questa cosa di Torroja. Quella costruzione comunque non durò molto perché fu bombardata un paio di volte durante la guerra civile spagnola
 
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