Questo è uno degli argomenti "sospesi" e mal digeriti di transizione tra le vecchie Tensioni Ammissibili e le NTC
Premesso che in tutto il nord Italia le travi in spessore continuano ad essere usate per gli indubbi vantaggi architettonici e di costruzione.
La larghezza di una trave in spessore dovrebbe essere limitata allo spessore del pilastro + metà spessore solaio per parte.
Ad esempio una trave di bordo (che magari tiene pure un balcone), con pilastri da 25 cm e solaio da 24, dovrebbe avere una larghezza massima di 25+12=37 cm.
Vi sembra una cosa sensata?.
E se facciamo passare anche solo un pluviale (diametro 12 cm), cosa ci resta di quella trave.?
Il vero problema, poi, non sta nella verifica della trave, ma nella verifica del nodo che con quegli spessori non tornano mai.
Una soluzione, non so quanto accettabile, è quella di considerare la larghezza di norma ma, nella realtà, fare travi di larghezza maggiore.
Relativamente ai nodi si considera la struttura elastica non dissipativa diminuendo così le prescrizioni sulle verifiche dei nodi (che continuano a non tornare).
In ogni modo, in nord Italia, le travi continuano ad essere fatte.
Così l'argomento rimane sospeso, ed è tabù parlarne perchè tutti sanno che i conti non tornano con quello che effettivamente si fa.
Ciao