Mattymecc
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Buongiorno, avrei delle domande in merito all'analisi globale delle strutture in acciaio. L'eurocodice 3 fa una prima distinzione in base al comportamento globale della struttura:
- se è a nodi fissi ammette sempre un'analisi del primo ordine (verifiche di instabilità condotte con Lcr=L)
- se è a nodi mobili invece da diverse possibilità, che però vanno a condizionare lo svolgimento delle verifiche di stabilità delle singole membrature:
1) analisi del 1°ordine considerando nelle verifiche di stabilità una lunghezza di libera i flessione pari a Lcr=Beta*L. È il metodo "classico". Si trova Beta a seconda delle condizioni di vincolo e si esegue la verifica.
2) analisi del 1°ordine + amplificazione dei momenti assumendo Lcr=L
3) analisi del 2°ordine (P-DELTA), sempre con Lcr=L
4) analisi del 2°ordine + considerazione delle imperfezioni locali, verifiche di stabilità omesse (perché tutti i contributi all'instabilità sono già considerati nell'analisi).
Questo è quanto ho capito leggendo l'Ec3 e il libro "Acciaio" dell'Ing. Caffè.
Mi chiedo, data la complessità della materia, se ciò che ho capito sia corretto, e quale dei metodi sopra descritti sia comunemente utilizzato.
Un'altra domanda che vorrei porvi riguarda la modellazione delle imperfezioni, sia globali (che a quanto ho capito vanno sempre considerate) sia locali (che solo in rari casi è obbligatorio modellare). Con quale modalità si esegue?
Grazie anticipatamente.
- se è a nodi fissi ammette sempre un'analisi del primo ordine (verifiche di instabilità condotte con Lcr=L)
- se è a nodi mobili invece da diverse possibilità, che però vanno a condizionare lo svolgimento delle verifiche di stabilità delle singole membrature:
1) analisi del 1°ordine considerando nelle verifiche di stabilità una lunghezza di libera i flessione pari a Lcr=Beta*L. È il metodo "classico". Si trova Beta a seconda delle condizioni di vincolo e si esegue la verifica.
2) analisi del 1°ordine + amplificazione dei momenti assumendo Lcr=L
3) analisi del 2°ordine (P-DELTA), sempre con Lcr=L
4) analisi del 2°ordine + considerazione delle imperfezioni locali, verifiche di stabilità omesse (perché tutti i contributi all'instabilità sono già considerati nell'analisi).
Questo è quanto ho capito leggendo l'Ec3 e il libro "Acciaio" dell'Ing. Caffè.
Mi chiedo, data la complessità della materia, se ciò che ho capito sia corretto, e quale dei metodi sopra descritti sia comunemente utilizzato.
Un'altra domanda che vorrei porvi riguarda la modellazione delle imperfezioni, sia globali (che a quanto ho capito vanno sempre considerate) sia locali (che solo in rari casi è obbligatorio modellare). Con quale modalità si esegue?
Grazie anticipatamente.