Facciamo i conti in tasca alle Software House

Vincenzo

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  1. Lib. prof.
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10-20
Regione
  1. Lombardia
CAD/BIM
  1. Autocad
  2. Revit
Soft. strutture
  1. MasterSap
  2. Pro_sap
  3. SAP2000
In Italia ci sono 350 mila professionisti iscritti all’albo tra ingegneri architetti e geometri.

250 mila sono ingegneri.

Il 90% degli iscritti all’albo degli ing è civile/ambientale.

Supponiamo che il 10% (forse è troppo) abbia una licenza di un software di calcolo e lo mantenga.

Quindi 35 mila licenze.

Supponiamo che una piccola software house conquisti il 5% del mercato (che secondo me è tantissimo).

Quindi 1750 licenze.

Tutti noi sappiamo che non si punta alla vendita del software ma alla manutenzione e alla formazione del cliente/utente.
Infatti ormai si punta quasi alla distribuzione gratuita o con grandi sconti.

Se si riescono a strappare al cliente 200 euro l’anno si portano a casa 350 mila euro/anno.

Da aggiungere le eventuali vendite (che potrebbero non esserci a seconda della politica).

Secondo me le spese e i costi sono più della metà. Quindi il netto è 150mila euro.

Come sappiamo le software house non hanno o quasi responsabilità.
 
La stima può avere un senso. Secondo me è giusto che guadagnino, e penso guadagnino anche di più di quanto stimato a spanne.
Io personalmente tra acquisto dal costo esorbitante iniziale e aggiornamenti spendo di media più di quella somma. Anche perchè oramai è come in crociera, ci sono così tanti pacchetti, a pagamento, che si finisce prima o poi per acquistarli tutti.
E' giusto che guadagnino perchè non credo sia così facile unire tutta la burocrazia e le regole delle strutture a quelle della programmazione software. Quello che invece mi fa incazzare sono spesso gli esecutivi approssimativi (non credo ci voglia molto a generare dei semplici 2D cad decenti....) dove praticamente bisogna ridisegnare tutto (e non solo controllare e sistemare....), così come una serie di passaggi frustranti che le S.H. nonostante i solleciti, continuano ad ignorare.
 
@Vincenzo
Secondo me questi conti lasciano il tempo che trovano. Non tieni conto del mercato estero. Alcuni software contengono anche normative e lingue per altri mercati ed allo stesso tempo anche noi possiamo utilizzare software stranieri.
Il punto è che si tratta di un settore veramente di nicchia che richiede parecchio studio e lavoro. Non deve stupire se ha costi alti di sviluppo e di conseguenza costi alti per noi tecnici.
Il discorso delle responsabilità è difficile da valutare. Dove finisce la responsabilità del tecnico e dove inizia quella del software? Onestamente non so darti una risposta.
La normativa italiana taglia la testa al toro dicendo che devi verificare tu, come tecnico, che i calcoli usciti dal software siano corretti.
Il problema grosso è che tante volte si da la colpa al software ma può capitare di aver sbagliato l'inserimento dei dati.
Ricordo un esempio fatto sul vecchio forum dove si sparlava di un software (che uso anche io) dicendo che è tanto bello e costoso ma poi fa errori stupidi. In realtà era il tecnico che aveva selezionato un carico orizzontale invece di quello verticale. Questo comunque fa capire che il software fa quello che gli dice il tecnico. Come fai a dargli la colpa.
Poi sia chiaro, sbagliano anche i software: quando ho iniziato a lavorare ho preso il posto di un altro ingegnere che non si era reso conto che il software gli girava i sagomati nel disegno. Ma anche qui: come può un tecnico non vedere errori di questo tipo? Errore che nello specifico è stato risolto dalla software house.

@el ingeniero
Concordo però su questo punto dei disegni approssimativi. Di solito io prima disegno le piante delle carpenterie e poi lascio al software la generazione delle travi e pilastri che vado poi a rimanipolare. Nel corso degli anni ci sono stati dei grossi miglioramenti però l'intervento manuale comunque ci vuole.
 
In Italia ci sono 350 mila professionisti iscritti all’albo tra ingegneri architetti e geometri.

250 mila sono ingegneri.

Il 90% degli iscritti all’albo degli ing è civile/ambientale.

Supponiamo che il 10% (forse è troppo) abbia una licenza di un software di calcolo e lo mantenga.

Quindi 35 mila licenze.

Supponiamo che una piccola software house conquisti il 5% del mercato (che secondo me è tantissimo).

Quindi 1750 licenze.

Tutti noi sappiamo che non si punta alla vendita del software ma alla manutenzione e alla formazione del cliente/utente.
Infatti ormai si punta quasi alla distribuzione gratuita o con grandi sconti.

Se si riescono a strappare al cliente 200 euro l’anno si portano a casa 350 mila euro/anno.

Da aggiungere le eventuali vendite (che potrebbero non esserci a seconda della politica).

Secondo me le spese e i costi sono più della metà. Quindi il netto è 150mila euro.

Come sappiamo le software house non hanno o quasi responsabilità.
... secondo me gli utili sono molto molto piu' alti
 
Legs
con questi conti spartani volevo solo capire qual è il range economico di una piccola-media software house.

Se sono pochi o son molti 150 mila non saprei.

Non si deve pensare che un azienda deve essere per forza una MEGA-AZIENDA
con uffici in un grattacielo con 50 dipendenti ognuno con il suo ufficio.

In genere il fondatore di una S.H. è il tecnico principale
poi supponiamo 4 collaboratori sviluppatori ( a P.IVA che va di moda) e un segretario/a .

Gli sviluppatori sono quelli che rispondono al telefono di pomeriggio e sviluppano la mattina.

5 persone x 2000 mensili x 12 mesi = 120 mila euro

quindi 350 mila - 120 mila = 230 mila

ma io avevo pensato 200 mila di spese, costi, tasse ...etc

per questo avevo detto 150 mila netti (e forse sono pure meno)
 
Ultima modifica:
Legs
con questi conti spartani volevo solo capire qual è il range economico di una piccola-media software house.

Se sono pochi o son molti 150 mila non saprei.

Non si deve pensare che un azienda deve essere per forza una MEGA-AZIENDA
con uffici in un grattacielo con 50 dipendenti ognuno con il suo ufficio.

In genere il fondatore di una S.H. è il tecnico principale
poi supponiamo 4 collaboratori sviluppatori ( a P.IVA che va di moda) e un segretario/a .

Gli sviluppatori sono quelli che rispondono al telefono di pomeriggio e sviluppano la mattina.

5 persone x 2000 mensili x 12 mesi = 120 mila euro

quindi 350 mila - 120 mila = 230 mila

ma io avevo pensato 200 mila di spese, costi, tasse ...etc

per questo avevo detto 150 mila netti (e forse sono pure meno)

Io personalmente, non comprerei il software di calcolo principale creato da una s.h. troppo piccola: tralasciando casi particolari dove uno dei principali sviluppatori è un ingegnere di riconosciuta fama, io mi affiderei a soluzioni più strutturate. Per dire, nello scenario che hai descritto tu, non vi sono nemmeno dei formatori, delle persone addette al marketing ed alla diffusione, eccetera. Una software house che vuole sopravvivere penso debba essere un po' più organica, ed eccetto casi molto particolari (ma che non possono rientrare nel calcolo che hai fatto), io non mi rivolgerei a quel tipo di prodotto. Anche e soprattutto perché una software house troppo piccola deve fare sforzi immani per produrre una documentazione di qualità, che è un vero palo in... da realizzare con standard elevati.

Diverso è il discorso se il target dei software non è "strutturale" in senso ampio, ma dedicato a svolgere attività precise: in tal caso non avrei alcun problema a scegliere anche s.h. piccole.
 
Sul sito

c'è un sondaggio sui software più utilizzati fatto con circa 1000 tecnici
dal quale risulta quello che già sapevo:
il software più utilizzato è il CDS, poi in forte crescita PROSAP (che te lo regalano per uso notturno)
e molti software intorno e sotto il 5%.

QUESTI NON SONO I MGLIORI SONO SOLO I PIU' UTILIZZATI.

secondo me quelle che sembrano aziende "strutturate", come dici tu, poi non sono altro che
piccole realtà che sanno fare bene il loro lavoro e sanno organizzare le risorse che hanno.

Avere 10 dipendenti significa 200 mila euro annui.
Se hai il 5 -7% del mercato (cioè quasi tutte) i conti sono quelli che ho fatto io ( posso sbagliarmi ma credo non tantissimo).

Caso mai è che la pubblicità di se stessi è fondamentale.
Farsi percepire dal pubblico più belli e più grandi di quel che si è realmente è fondamentale.

Tutti, compreso io, restiamo abbagliati dalle grandi insegne ma non sono tutti La AutoDesk.
 
Ultima modifica:
Sul sito

c'è un sondaggio sui software più utilizzati fatto con circa 1000 tecnici
dal quale risulta quello che già sapevo:
il software più utilizzato è il CDS, poi in forte crescita PROSAP (che te lo regalano per uso notturno)
e molti software intorno e sotto il 5%.

QUESTI NON SONO I MGLIORI SONO SOLO I PIU' UTILIZZATI.

secondo me quelle che sembrano aziende "strutturate", come dici tu, poi non sono altro che
piccole realtà che sanno fare bene il loro lavoro e sanno organizzare le risorse che hanno.

Avere 10 dipendenti significa 200 mila euro annui.
Se hai il 5 -7% del mercato (cioè quasi tutte) i conti sono quelli che ho fatto io ( posso sbagliarmi ma credo non tantissimo).

Caso mai è che la pubblicità di se stessi è fondamentale.
Farsi percepire dal pubblico più belli e più grandi di quel che si è realmente è fondamentale.

Tutti, compreso io, restiamo abbagliati dalle grandi insegne ma poi bisogna verificare la qualità.

Per me la qualità di un software è data principalmente dalla documentazione che offre, in primis dal suo livello di dettaglio e poi dalla cura che viene data alla forma globale della strategia. In base a quella poi puoi veramente decidere se il software è adatto o meno alle tue esigenze. Ti posso dire che in Francia, non ho incontrato nessuno dei software più utilizzati citati nell'articolo... E quelli che vanno per la maggiore derivano da software house decisamente grandi, come Autodesk, Graitec, Dlubal, Ansys, Dassault. Queste software houses non sono piccole e hanno molti dipendenti, anche perché operano a livello internazionale (e le ultime due spaziano su tutti i livelli industriali, non si limitano alle applicazioni civili che anzi, sono una fetta decisamente piccola del loro mercato). Però sicuramente, anche semplicemente a livello nazionale francese, lavorano su altri livelli di scala. A leggere quella miriade di software dell'articolo ho come l'impressione (correggimi nel caso) che la concorrenza sia più sul prezzo e alcune comodità grafiche di input/output che sull'effettiva qualità del software.

Io sono stupito comunque che tu stimi che solo il 10% dei civili/ambientali abbia una licenza di calcolo: è davvero realistica come stima? Chiedo da ignorante del mercato italiano.
 
Io sono stupito comunque che tu stimi che solo il 10% dei civili/ambientali abbia una licenza di calcolo: è davvero realistica come stima? Chiedo da ignorante del mercato italiano.

Questa è una bella domanda.
Considera che nella mia esperienza ho visto molti studi con un solo software installato e a turno ci si lavorava.
Oppure colleghi che si dividono la spesa.

Poi lo strutturista lo fai per passione molti ing civili preferiscono altro:
di solito si dice: "Ma chi me lo fa fare...responsabilità, studiare, non dormire la notte. Preferisco fare BIM, e mi pagano di più."
 
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