SEAL
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Buongiorno
dovrei intervenire in una unità abitativa compresa all'interno di un aggregato edilizio, l'intervento prevede la sostituzione dei solai senza modifica dello schema statico e mantenendo la stessa tipologia costruttiva. l'unico problema è che mi trovo a dover traslare i solai in altezza, variando la quota d'impalcato rispetto alla posizione dei solai delle unità adiacenti che a loro volta presentano quote differenti tra loro.
Per intenderci, immaginate una pianta con 4 unità da cielo a terra che hanno quote solaio tutte sfalsate ad ogni piano. Rispetto allo stato ante, già caotico, debbo traslare i solai in altezza aumentando quella che già è una differenza di quote tra gli impalcati esistenti.
Come posso dimostrare che tale intervento non altera la risposta sismica dell'unità strutturale ricavata nell'aggregato? e che effettivamente l'intervento può considerarsi "locale" ?
Ho provato a modellare la US ante e post per confrontare i periodi, le rigidezze ed i taglianti di piano ma quando inserisco nel modello dei profili metallici (tipo angolari per cordolatura interna solaio) per limitare la lunghezza di libera inflessione delle pareti che comunque sono snelle, i periodi di vibrazione cambiano notevolmente. Dovrei controllare, forse, solo i periodi che eccitano una massa importante (magari superiore al 70%) tralasciando gli altri? ma di fatto il periodo numero x che eccita massa allo stato ante diventa un periodo "non-puro" allo stato post....
Come risolvereste un impiccio del genere?
Ringrazio anticipatamente.
dovrei intervenire in una unità abitativa compresa all'interno di un aggregato edilizio, l'intervento prevede la sostituzione dei solai senza modifica dello schema statico e mantenendo la stessa tipologia costruttiva. l'unico problema è che mi trovo a dover traslare i solai in altezza, variando la quota d'impalcato rispetto alla posizione dei solai delle unità adiacenti che a loro volta presentano quote differenti tra loro.
Per intenderci, immaginate una pianta con 4 unità da cielo a terra che hanno quote solaio tutte sfalsate ad ogni piano. Rispetto allo stato ante, già caotico, debbo traslare i solai in altezza aumentando quella che già è una differenza di quote tra gli impalcati esistenti.
Come posso dimostrare che tale intervento non altera la risposta sismica dell'unità strutturale ricavata nell'aggregato? e che effettivamente l'intervento può considerarsi "locale" ?
Ho provato a modellare la US ante e post per confrontare i periodi, le rigidezze ed i taglianti di piano ma quando inserisco nel modello dei profili metallici (tipo angolari per cordolatura interna solaio) per limitare la lunghezza di libera inflessione delle pareti che comunque sono snelle, i periodi di vibrazione cambiano notevolmente. Dovrei controllare, forse, solo i periodi che eccitano una massa importante (magari superiore al 70%) tralasciando gli altri? ma di fatto il periodo numero x che eccita massa allo stato ante diventa un periodo "non-puro" allo stato post....
Come risolvereste un impiccio del genere?
Ringrazio anticipatamente.