Progettare con cls C 30/37, perchè?

Pino Josi

Well-known member
Messaggi
150
Professione
  1. Lib. prof.
Anni esperienza
oltre 20
Regione
  1. Lazio
CAD/BIM
  1. Altro Sw
Soft. strutture
  1. Nessuno
sempre più spesso mi capitano di vedere comuni strutture in CA , progettate con alte classi di rsistenza per il cls, esattamente il C 30/37, quando usualmenet da queste parti si progetta con il C 25/30

chiedo

questa assunzione ha a che fare con novità normative o si tratta di mode o di altro che ignoro?
 
credo sia principalmente la durabilità. la penetrazione all'acqua si riduce moltissimo con il passaggio di classe, e quindi anche l'aria e la carbonatazione
 
11.2.1
"La prescrizione del calcestruzzo all’atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza al getto ed il diametro massimo dell’aggregato, nonché la classe di esposizione ambientale, di cui alla norma UNI EN 206:2016. "

Purtroppo non è una sorpresa che molti attori in gioco (progettisti, DL, collaudatori) ancora facciano fatica ad approcciare il concetto di durabilità .
Fra l'altro anche sui copriferri qualche domanda occorre farsela in base alle condizioni ipotizzate.
 
11.2.1
"La prescrizione del calcestruzzo all’atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza al getto ed il diametro massimo dell’aggregato, nonché la classe di esposizione ambientale, di cui alla norma UNI EN 206:2016. "

Purtroppo non è una sorpresa che molti attori in gioco (progettisti, DL, collaudatori) ancora facciano fatica ad approcciare il concetto di durabilità .
Fra l'altro anche sui copriferri qualche domanda occorre farsela in base alle condizioni ipotizzate.
l'xc1 sarebbe utilizzabile in condizioni di bassa umidità. guardando la relativa norma UNI sostanzialmente nessun posto in Italia tranne due o tre spot potevano essere in bassa umidità. la durabilità troppo poco considerata
 
Da quando c'è la durabilità io adopero quasi sempre il 32/40 (anche perché ormai scasserano a razzo).
Il 25/35 invece mi era rimasto di default da decenni: da quando esisteva la pressoflessione deviata nei pilastri.
 
non è solo una questione di durabilità... aumentare la resistenza del cls aiuta a soddisfare la verifica dei nodi che è molto penalizzante
 
A dire il vero già con le NTC2008 qualche società imponeva il rispetto della durabilità ma tutto sommato tutti usavano il C25/30, per lavori privati ti sparavano se proponevi qualcosa in più.
Poi iniziai ad usare classi superiori per le verifiche SLE (casa mia C30/37, verifiche SLE più facilmente soddisfatte e comunque cls più durabile con pochi euro in più...tanto di guadagnato).
Dopo le NTC2018 sono diventato un pò più pignolo (la casetta privata con accordo del committente continuo a farla C25/30 a meno di parti facciavista...) vuoi perchè anche le grosse società lo richiedono, vuoi perchè è così che andrebbe fatto e perchè magari in futuro avere contenziosi non avrebbe proprio senso, vuoi perchè qualche tecnico del G.C. ha chiesto integrazioni.
Attenzione però, se si leggono con attenzione le norme si vedrà che la C25/30 si può usare in pochissime condizioni e che l'intonaco non costituisce protezione, quindi una soletta in aggetto non potrebbe essere C25/30 per esempio.
Quindi al momento per i lavori privati ordinari uso C25/30 (se le parti non sono direttamente esposte e previo accordo con il committente), ma piazzali, muri di contenimento o vasche fuori terra ecc, rigorosamente XC4, a parte casi più restrittivi.
 
A dire il vero già con le NTC2008 qualche società imponeva il rispetto della durabilità ma tutto sommato tutti usavano il C25/30, per lavori privati ti sparavano se proponevi qualcosa in più.
Poi iniziai ad usare classi superiori per le verifiche SLE (casa mia C30/37, verifiche SLE più facilmente soddisfatte e comunque cls più durabile con pochi euro in più...tanto di guadagnato).
Dopo le NTC2018 sono diventato un pò più pignolo (la casetta privata con accordo del committente continuo a farla C25/30 a meno di parti facciavista...) vuoi perchè anche le grosse società lo richiedono, vuoi perchè è così che andrebbe fatto e perchè magari in futuro avere contenziosi non avrebbe proprio senso, vuoi perchè qualche tecnico del G.C. ha chiesto integrazioni.
Attenzione però, se si leggono con attenzione le norme si vedrà che la C25/30 si può usare in pochissime condizioni e che l'intonaco non costituisce protezione, quindi una soletta in aggetto non potrebbe essere C25/30 per esempio.
Quindi al momento per i lavori privati ordinari uso C25/30 (se le parti non sono direttamente esposte e previo accordo con il committente), ma piazzali, muri di contenimento o vasche fuori terra ecc, rigorosamente XC4, a parte casi più restrittivi.
Non capisco il contratto con il cliente come dovrebbe proteggerti, essendo nullo in quanto contrario alla legge.
 
Non mi protegge infatti. Ho detto "sono diventato un pò più pignolo" e non completamente pignolo ?
Come anticipato, sto facendo digerire piano piano ai clienti questa cosa. Con le società, dopo diversi anni è cosa fatta.
Su piccoli lavori privati è un pò più difficile e in alcuni casi, ripeto dove non ci sono parti in c.a. esposte, trovo il compromesso (confortato psicologicamente dal fatto che nessuno dei miei colleghi con cui mi confronto addirittura si pone il problema....) ma l'importante è che il cliente lo sappia.... non per tutelarmi ma per evitare che possa dirmi "perchè non me l'avevi detto"?
 
io comunque non capisco come aumentare la resistenza a compressione del cls possa giovare alla durabilità dell'opera.
Se ho una struttura c25/30 che lavora al 50% della sua capacità oppure una C30/37 che lavora al 40%... qual è la differenza in termini di diurabilità?
 
io comunque non capisco come aumentare la resistenza a compressione del cls possa giovare alla durabilità dell'opera.
Se ho una struttura c25/30 che lavora al 50% della sua capacità oppure una C30/37 che lavora al 40%... qual è la differenza in termini di diurabilità?
Penso si debba ragionare in termini di porosità della pasta cementizia, non in termini di resistenza.
 
Penso si debba ragionare in termini di porosità della pasta cementizia, non in termini di resistenza.
resistenza è durabilità dipendono tutte e due dalla porosità del cls... ma quello che mi chiedo è se con l'aumentare della classe di resistenza da c25/30 e c30/37 la porosità diminuisce a tal punto da influire sulla durabilità del cls
 
resistenza è durabilità dipendono tutte e due dalla porosità del cls... ma quello che mi chiedo è se con l'aumentare della classe di resistenza da c25/30 e c30/37 la porosità diminuisce a tal punto da influire sulla durabilità del cls

Sul Coppola vi sono riportati degli estratti degli studi di Powers e vi è una formula esponenziale fra Rc e rapporto gel/spazio in un cls. Ora non posso postarla, ma al ritorno delle vacanze posso farlo! (Oppure se altri hanno il Coppola o gli studi di Powers...)
 
io comunque non capisco come aumentare la resistenza a compressione del cls possa giovare alla durabilità dell'opera.
Se ho una struttura c25/30 che lavora al 50% della sua capacità oppure una C30/37 che lavora al 40%... qual è la differenza in termini di diurabilità?
il passaggio da 25/30 a 30/37 oppure a classi superiori, aumenta certo la resistenza a compressione, ma succede perché cambia la ricetta del calcestruzzo, che sarà più "compatto" e quindi meno incline a farsi permeare da acqua, cloruri, aria che vuole carbonatare ecc ecc.

inoltre avendo una quantità di cemento maggiore, oltre che altri "additivi" ( propriamente detti, oltre che fly ash ed altro) è più probabile che inneschi fenomeni di self healing, in quanto potrebbe essere che alcune percentuali di cemento non siano totalmente coinvolte nel fenomeno di presa ed idratazione, rimangano "non legate" ed in caso di piccole fessurazioni, con l'umidità, questa fessura si rimargini riaccendendo una sorta di nuova idratazione. il tutto a beneficio della protezione delle barre e della durabilità
 
resistenza è durabilità dipendono tutte e due dalla porosità del cls... ma quello che mi chiedo è se con l'aumentare della classe di resistenza da c25/30 e c30/37 la porosità diminuisce a tal punto da influire sulla durabilità del cls
ho visto durante il periodo delle 150ore in laboratorio all'università, fare dei provini sia di calcestruzzo nuovo che su vari carotaggi esistenti, dove in una situazione di prova simile a quella delle prove triassiali geotecniche con le pietre porose, si cercava di fare penetrare acqua in pressione (a varie atmosfere, non robetta) su questi provini.

la profondità di penetrazione dell'acqua in pressione dopo ore e giorni, nei vari conglomerati era appunto fittabile con una curva esponenziale, tutt'altro che lineare. l'aria o l'acqua piovana o l'acqua di percolazione con i sali disgelanti, in genere non sono in pressione, ma seguono un processo di penetrazione simile. tutta sta pippa per dire che si, l'aumento di classe di resistenza è correlato ad una diminuzione della porosità e conseguente miglioramento della "tenuta" e quindi maggiore (probabile) durabilità dell'elemento in calcestruzzo
 
resistenza è durabilità dipendono tutte e due dalla porosità del cls... ma quello che mi chiedo è se con l'aumentare della classe di resistenza da c25/30 e c30/37 la porosità diminuisce a tal punto da influire sulla durabilità del cls
Boh.
Io provo a ragionare così: la durabilità del cls è funzione della porosità (ovvero della compattezza: questo mi pare acclarato).
La porosità è funzione del rapporto acqua cemento d'impasto.
Credo che la prescrizione sulla classe del cls sia una prescrizione indiretta (e controllabile ex post) sul rapporto A/C della pasta adoperata.
 
La penso anch'io così. Durabilità = f (A/C)

Esatto, dipende direttamente dal rapporto acqua cemento, che è il fattore principale. Powers aveva trovato la relazione con la Rc perché sostanzialmente ragionava con il volume del gel idrato e ha trovato la correlazione. Cmq vi sono anche altri fattori, come il processo di maturazione, messa in opera etc. Inoltre, le condizioni termoigrometriche cambiano e fanno evolvere il volume dei pori e, di converso, la permeabilità ai gas soprattutto.
 
Esatto, dipende direttamente dal rapporto acqua cemento, che è il fattore principale. Powers aveva trovato la relazione con la Rc perché sostanzialmente ragionava con il volume del gel idrato e ha trovato la correlazione. Cmq vi sono anche altri fattori, come il processo di maturazione, messa in opera etc. Inoltre, le condizioni termoigrometriche cambiano e fanno evolvere il volume dei pori e, di converso, la permeabilità ai gas soprattutto.
Credo di poter dire di più:
la durabilità è essenzialmente una prescrizione sulla porosità del calcestruzzo: da quanto alla fine (es 28gg) la pietra dura "calcestruzzo" sarà porosa, deriverà la sua durevolezza.

Per dire: impasto (con tanta fatica) 100g di cemento con 30g di acqua, dopo 4 settimane avrò una pietra dura che peserà 130g.
Impasto 100g di cemento con 60 g di acqua, dopo 4 settimane ottengo una pietra dura che (mistero?) pesa 120g. ;)
 
Indietro
Top